Di influenza e anno nuovo

Mentre l’influenza sta decimando i membri della famiglia (nell’ordine Lorenzo – NonnaCrocerossina – Filippo ma anche in cuginetti Marta, Davide e la ZiaGio), io prego in tutte le lingue di non prendere nulla almeno fino a venerdì, visto che giovedì il Marito ha un concerto, i nonni non ci sono sparsi tra Savona e Torino e io ho in mente una serata casalinga con qualche amica che non vedo da un po’.
Ecco, magari se l’influenza aspettassa un altro paio di settimane, sarebbe ancora meglio, dal momento che sono giorni pieni e intensi al lavoro.
Se però aspettasse a farmi visita dopo il 16 febbraio, sarebbe decisamente ancora meglio, visto che quel giorno, il compleanno del Marito, abbiamo in programma un giorno di ferie (bimbuli sprovvisti, ovviamente). Il programma della giornata è ancora in fase di definizione ma, ovviamente, rimane segreto.
Dicevo, comunque, che mentre l’influenza annovera adepti, io tra un termometro e un’aspirazione nasale, mi sono resa conto di non aver scritto nulla su questo 2011 appena cominciato.
I buoni propositi sono banditi, ma sono tante le idee, i progetti e la voglia di fare, su ambiti diversi e svariati.
Se però dovessi riassumere come voglio essere e cosa voglio da questo 2011, ecco il mio slogan

Meno testa e più azione

Per me, che sono cerebrale all’ennesima potenza, vuol dire tanto.
E, se vogliamo dirla un po’ meno finemente

“Cara Silvia, fatti un po’ meno seghe mentali, per favore, e fai. Agisci. E se anche non agisci, fatti comunque meno seghe mentali”.

Punto.