Caro Ministro Gelmini

Non sapevo se pubblicare questo post perchè altre persone (Mamma Felice, Genitori Crescono e tante altre) hanno già espresso questi concetti in maniera più esaustiva, chiara, seria ed autorevole di me. Ma è stato scritto di getto e mi sono detta che una lettera in più scritta al Ministro è sempre una goccia in più nell’oceano. 

Caro Ministro Gelmini,

da mamma a mamma, mi piacerebbe tanto sapere da lei: come sta andando il post partum? La ferita le fa male? Ha gli sbalzi d’umore e la lacrima facile causata dagli ormoni?E l’allattamento come va? E’ alle prese con ragadi o problemi simili? Ogni quanto si attacca la sua Emma? E le notti? Riesce a dormire almeno due ore filate? Le coliche? Non ha i classicidubbi e paure della neo mamma primipara? Ha fatto il primo bagnetto? La medicazione del cordone? Quanti pannolini cambia al giorno? E le lavatrici? Immagino sia un continuo caricarle e stenderle, no?

Il primo mese e mezzo è duro, sa? Ma sapere che altre donne hanno passato o stanno passando attravero emozioni e stati d’animo simili può essere d’aiuto.

Io a 10 giorni dal parto avevo appena portato a casa i bimbi dopo la terapia intensiva, piangevo ogni giorni intorno alle sei perché mi prendeva una strana malinconia del tramonto, non immaginavo che degli esserini così piccoli potessero sporcare così tanto, non immaginavo la potenza e la forza di un tale amore, ero alle prese con il tiralatte e le notti mi sembravano lunghe e infinite.

Immagino però che lei sia riuscita ad organizzarsi da subito, visto che ha potuto scegliere di tornare al lavoro.

Non discuto la sua scelta in sè ma vorrei solo ribadirle, come le hanno già detto in molte, che quello che lei chiama privilegio è un DIRITTO conquistato negli anni e che il vero privilegio è quello di cui lei gode: la possibilità di scelta.

Lei può scegliere se stare a casa o tornare al lavoro, scegliere di avere 3 tate e 1 colf (probabilmente) che la aiutino nella gestione della bambina e della casa mentre lei lavora.

Perchè per noi mamme normali, non è così.

Ci sono le libere professioniste, che magari sceglierebbero di stare a casa con il bimbo un po’ di più ma non possono perchè a stare a casa non si guadagna.

Ci sono le mamme dipendenti che magari vorrebbero rientrare prima al lavoro ma non possono perchè non sanno a chi lasciare il bambino.

Ci sono le mamme che vorrebbero il part time ma non viene loro concesso.

Ci sono le mamme che vorrebbero fare carriera ma spesso vengono ostacolate proprio perchè mamme e quindi con una disponibilità di tempo non illimitata.

E ci sono anche i papà che potrebbero chiedere il congedo parentale per dare una mano alle mamme ma non possono farlo perchè, agli occhi del datore di lavoro, viene visto come fumo negli occhi.

Ci sono donne, che ancora non sono mamme, perchè hanno contratti precari o, peggio, lavorano in nero.

Ci sono mamme che un lavoro non ce l’hanno più dopo la maternità.

E le casistiche, mi creda, potrebbero continuare a lungo, perchè potrei parlare di asili nido, di sostegno alle famiglie, di sostegno alla maternità, di telelavoro, di turni, di…

Caro Ministro,

Il privilegio è poter scegliere che tipo di mamma essere e quanto tempo dedicare alla famiglia e al lavoro.

Il privilegio è poter usufruire di flessibilità di orari e luoghi di lavoro, poter organizzare il proprio tempo come meglio si crede.

Il privilegio è suo o di poche altre donne, perchè ha potuto scegliere di rientrare subito al lavoro, perchè ha potuto installare un ufficio a casa, perchè può fermarsi, come lei ci dice, solo per allattare… Ma quindi i pannolini chi li cambia? E il ruttino? E…? Ops, perdoni la curiosità!

Comments

  1. Hai fatto bene a scriverne. Forse certe parole possono anche ripetersi, ma è questo che dà loro forza (i latini dicevano "repetita juvant"). Dicono cosa pensano le mamme. Denunciano qual'è la situazione in Italia.
    non si può governare il Paese pensando che la normalità sia lontana dalla Poltrona. Credo che rappresentare il popolo sia una responsabilità, e come altre hanno detto, la sua potrebbe essere stata una frase facile pronunciata da una donna qualunque, e non avrebbe fatto scalpore. Ma lei è Ministra, e quindi no. Quest'aspetto, se penso a lei, mi fa un pò pena. Anche ho scritto cosa ne penso, e anche io mi sono interrogata se valesse la pena farlo, ma poi mi sono detta che la circolazione delle idee contribuisce a creare una Cultura. Ed io credo che sia ora di cambiare gli stereotipi sulla maternità.

    Ondaluna

  2. condivido al 2000%, anzi ora ti linko nel mio blog!!!
    grazie per le tue parole

  3. utente anonimo says:

    gestisco una lavanderia e sono diventata mamma per la terza volta 11 mesi fa. Dopo il terzo cesareo sono tornata a casa dopo tre giorni di ospedale perchè per fortuna sono abbastanza forte di salute e la convalescenza è durata poco e poi perchè avevo un marito (che mi aiuta tanto sia con la casa che con le bambine) e 2 figlie che aspettavano il nostro ritorno e la nostra presenza. Ho riaperto il negozio, che avevo tenuto aperto fino al giorno prima della data del parto, dopo 4 giorni dal ritorno a casa e da allora è ricominciata una vita nuova col passeggino, ovetto, carrozzina, allattamento divisa da compiti, pre-adolescenza, casa, un numero di lavatrici alla settimana mai visto prima, mucchi e mucchi di roba da stirare e chi più ne ha più ne metta senza poter godere di fatto una maternità perchè a casa mia si è cresciuti con l'idea che se nn si lavora nn si mangia. Anche perchè se nn si lavora è difficile mandare avanti queste piccole realtà che ogni giorno scoprono nuove tasse e nuove imposte da pagare.
    La mia bimba, come d'altronde le altre due che però vanno già a scuola, me la tengo io in negozio. Nei primi mesi mettevo il cartello "chiuso per allattamento", ma la piccola Maddalena ha sempre dovuto fare i conti col tempo. L'ho semplicemente inserita in un contesto caotico, svegliandola per accompagnare le sorelle a scuola, permettendole di succhiare il seno per un quarto d'ora e non di più, così in breve si è adattata ai nostri orari, anche nel periodo dello svezzamento. mai mi sono permessa una colf o una tata e sinceramente nn è quello che vorrei, perchè fare la mamma è un ruolo che con le sue difficoltà non cambierei per null'altro. Ciò nonostante invidio molto le mamme che riescono a stare a casa perchè sicuramente hanno seguito i loro neonati in modo diverso dal mio che nn sarà il peggiore, ma per me non è stato e non è tuttora il massimo.
    Quindi sono d'accordo con te. Noi donne e mamme comuni mortali non possiamo scegliere il ruolo che più ci calza a differenza di certe persone che vorrebbero rappresentarci ma che hanno la vita che ruota intorno ad essa e possono scegliersela meglio. Loro parlano di privilegi e di scelte, ma quando devi far quadrare i conti in casa ti rendi conto che nn hai nè l'una nè l'altra. Credo proprio che sia positivo farsi sentire, anche se non siamo sicuri che qualcuno ci ascolti….. ciao, Serena

  4. utente anonimo says:

    Ciao, ti leggo sempre ma non ho mai commentato. Oggi non posso farne a meno. Condivido in pieno quello che hai scritto, ach'io sono una mamma di 3 bambini, oltretutto imprenditrice ,e ciò significa che per me non esiste il concetto di maternità (quando è nata la mia ultima piccolina, che adesso ha 18 mesi, sono stata in ufficio fino alle 12,30 e dopo due ore ero in ospedale a travaglio avviato!), tuttavia accanto allo "svantaggio" di non godere ufficialmente e ufficiosamente del congedo garantito per legge, ho il "vantaggio" di potermi gestire gli orari e questo sì è un privilegio. Cerco di trasferire il mio modo dipensare e di agire anche a beneficio delle mie dipendenti, alcune delle quali già mamme e altre aspiranti, ma non è facile, anche perchè l'azienda non è solo mia e gli ometti, bravi e buoni che siano, non afferrano a fondo la dimensione dell'essere non solo mamme e non solo lavoratrici. Ma non solo gli uomini sono di ostacolo: in questi anni mi è capitato che anche le altre impiegate, non mamme, abbiano in qualche modo ostracizzato la mia politica di aiuto alle loro colleghe ed è stato doloroso per me vedere che non capivano che i vantaggi per le colleghe sarebbero stati vantaggi futuri anche per loro. A volte, proprio come il bel discorsetto della Gelmini, noi donne ci facciamo del male da sole!
    Auguri a te e ai tuoi due cuccioli che dovrebbero avere l'età della mia ultima nata.

    Marina

  5. SCEGLIERE, questa è la parola che ricorre in tutti i blog e i commenti a questa vicenda. La maggior parte delle donne sente di non potere scegliere liberamente. Personalmente aggiungerei la possibilità di scegliere di occuparsi dei figli a tempo pieno. Io sono stata fortunata e ho potuto fare questa scelta, ma non è facile
    Oh mamma

  6. Sono arrivata al tuo blog tramite il post con il link pubblicato daTrasparelena.
    Ho due bambini, oramai abbastanza grandi, da permettermi di tornare al lavoro…ma non cambierei per niente al mondo l'aver deciso di rimanere a casa per crescerli nei primi anni della loro vita. Ho sempre cercato di cavarmela da sola e nel bene o nel male, quello che sono diventati è merito (o colpa) mio.
    Ciao e complimenti per il post.
    Daniela

  7. grazie, cara, di quanto hai scritto. Sono in parte le mie parole e i miei pensieri. Parole che non mi escono perché sono ammutolita per tutta l'intervista (sarà la rabbia?)
    grazie a presto
    silvietta

  8. Grazie, condivido le tue parole. Sono mamma di due gemelli, sabato loro hanno 8 mesi e già da due sono rientrata a lavoro, perchè non posso fare diversamente…altrimenti avrei scelto di passare più tempo con loro sicuramente.
    Grazie per quello che hai scritto.
    Ti linko al mio blog.
    lorenza

  9. A tutte: grazie per le vostre parole, grazie per aver raccontato la vostra esperienza, i vostri vissuti, la vostra rabbia e le vostre riflessioni.
    Siete preziose.

  10. intanto non mi sembra che sia tornata in parlamento, metterà qualche firma su qualche decreto (del resto, non è che prima del parto facesse tanto di più) e fa tanto la superdonna. poi non so voi, ma io ci ho messo un mese e mezzo minimo solo per riprendermi fisicamente dal parto. beata lei che invece non ha di questi problemi! infine, con questi pochi anni di lavoro si è già guadagnata una pensione da sogno. io non so neanche se avrò mai diritto alla pensione, e la maternità non me l'hanno ancora pagata dopo più di 1 anno.

  11. MITICA!!!!

Replica al commento si utente anonimo Cancella la replica

*