Organizzata, quasi. Stanca e sopraffatta, a volte.

Venerdì mattina pensavo (e scrivevo)

“Ci sono giorni in cui mi sento quasi organizzata. Quasi“.

In settimana avevo organizzato e programmato le lavatrici, steso, prenotato le vacanze, pitturato e giocato, ovviamente lavorato, fatto la lista della spesa (e la spesa), pensato per tempo a quel regalo che dovevo fare, ritirato i vestiti dalla tintoria e altre millemila cose. Mi sentivo quasi organizzata, appunto.

E poi. Poi ci sono giornate o sere come queste in cui ti sembra di essere come quei criceti che corrono sulla loro ruota. Corrono, corrono, non si fermano e non vanno da nessuna parte.
Ti giri da una parte e vedi giochi che devi selezionare e sistemare, disegni da appendere, cornici ancora vuote perché non ti ricordi mai di sviluppare le foto, moduli della materna da compilare, bollette da pagare, cose da portare in cantina.
Ti giri da un’altra parte e vedi magliette da smacchiare, il cesto degli sporchi che non ti ricordi di aver mai visto vuoto, vestiti stirati da mettere via, scarpe da sistemare, volantini che aspettano di essere archiviati in pattumiera, documenti da mettere  a posto.
E cianfrusaglie. Cianfrusaglie ovunque. Che un giorno di questi ti decidi e butti via tutto.

Ci sono momenti in cui ti senti stanca e sopraffatta, in cui ti sembra di girare in tondo e di non concludere nulla.
Sono momenti, e per fortuna hai imparato a riconoscerli.
Allora meglio chiudere tutto, occhi, testa, pensieri  e computer e andartene a letto presto con un buon libro.