Fermo immagine

Lorenzo è in un momento di nirvana: è in pace con se stesso e con il mondo circostante, emana serenità e felicità.
Filippo un po’ meno: alterna slanci di amore passionale ad altri di rabbia assolluta che si manifesta con spinte, urla e manate. Soprattutto verso il fratello o verso la mamma.
Mi fanno ridere e sorridere.
Tirano fuori la parte più bella di me ma, nello stesso tempo, mi mettono alla prova e mi esasperano.
Mi fanno sperimentare i miei confini e i miei limiti, spingendoli sempre un po’ più in là.
Ogni tanto balliamo. Mettiamo la musica, sgombriamo il soggiorno e ci mettiamo a ballare. Ognuno inventa un “passo di danza” e poi tutti lo devono imitare. Sono buffi quando tentano di sculettare.
Lorenzo ama saltare a piedi uniti.
“Fai la bimba piccola?” insieme alla fattoria e all’arca DINoè sono i giochi che vanno per la maggiore.
Perché Noè si chiama DINoè tutto attaccato, voi lo sapete, vero?
Filippo è un golosone: ama dolci e pasticci, la panna montata e le torte.
A Lorenzo invece non piacciono: lui predilige il cibo sano e mangia di tutto. Va matto per l’aceto balsamico.
Entrambi adorano la frutta. Vivrebbero solo di mandarini, uva e pere.
A tutti e due piace la manuese (maionese) e spesso la mettiamo sul pesce.
Ogni volta che qualcuno va via, lo devono salutare con un bashyo e un abbashyo (un bacio e un abbraccio) ma da me ne vogliono sempre tanti: “tanti bashyi e tanti abbashyi, come le nuvole”.
Filippo dà baci sbausciosi sulla bocca e abbraccia forte forte.
Lorenzo chiede i grattini sulla schiena e sulla pancia.
Dicono “Ti vojo bene” facendomi sciogliere come una gelatina.
Non vogliono mai lavarsi i denti né vestirsi.
Amano cantare.
Iniziano ad avere paura. Del lupo e del coccodrillo. Anche del guffo ogni tanto ma ora si sono convinti e hanno capito che è un animale buono.
Si picchiano come due lottatori di wrestling e un attimo dopo si abbracciano. Si spingono e poi ridono.
Filippo dice “quando divento gande tu, mamma, diventi piccola: io allora guido e tu stai dietlo”.
“Adesso” è un concetto astratto e non ben definibile, così come domani.
Tutto quello che è avvenuto in passato invece è capitato ieri.
Dicono “io dicio” o “io ho diciato” al posto di “io dico o io ho detto”.
Corrono “più veloce del vento”.
Amano preparare con me torte e biscotti.
“Mamma è bella, papà e brutto” può diventare “mamma è cattiva, papà è bello” ma si verifica di più la prima opzione.
Fare la lotta sul lettone è un appuntamento quasi quotidiano e ridono come matti quando vengono presi a cuscinate.

Io li guardo crescere. E ancora mi stupisco a guardare questi due piccoli uomini che girano per casa.
Ancora mi stupisco a sentirmi chiamare mamma.
Ancora mi stupisco per l’amore dirompente, travolgente  e profondo che hanno messo in circolo.

Comments

  1. utente anonimo says:

    Che bello questo post.. Tenerissimo!

    Mi chiedo spesso se sarò mai in grado di provare quell’ “amore dirompente, travolgente e profondo”.. Se avrò mai il coraggio di mettere al mondo un figlio.. In questi giorni mi spaventano tante cose.. Le mie paure ed insiscurezze, come persona.. Figuriamoci come madre! Ma mi spaventa anche, e soprattutto, il mondo che ci circonda. Non sono mai stata un’ottimista, lo sai.. Ma pensare ad una vita nuova che “dovrò” amare PER SEMPRE, mi mette in discussione più di ongi altra cosi e mi spaventa.. Da morire. Per fortuna non è una scelta che mi si impone ora.. C.

  2. Più di tutto, dopo aver letto tutto, mi piace il titolo. Wow.

    Ondaluna

  3. Che belle parole, che bel post che del fermo immagine. Anche io mi stupisco di sentirmi chamare “mamma” che a volte diventa “mamy”, ancora adesso mi sembra quasi impossibile che siano davvero miei.

  4. bello…. ma è oggi il compleanno? Auguri!

  5. bellissimo il titolo, le immagini che fermi.
    sulll’”ancora mi stupisco” ci sarebbe da scrivere dei poemi…
    ma davvero sono del 23-11? anche il pulcino, ma ha fatto solo un anno :-D sarebbe una coincidenza pazzesca!!!
    baci e abbracci
    silvietta

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